I progressi nella ricerca e cura del diabete
Diabete di tipo 2
Nel contesto attuale del diabete di tipo 2, esistono molecole che hanno dimostrato la capacità di intervenire sull’obesità, uno dei fattori chiave responsabili dell'insorgenza di questa malattia. Questi farmaci agiscono dal punto di vista molecolare intervenendo su sistemi multipli che influenzano la modalità con cui assumiamo il cibo, il senso di fame e il metabolismo dei nutrienti. "La riduzione del peso nei soggetti obesi affetti da diabete di tipo 2 può portare a una remissione della malattia, con il ritorno a normali valori di glucosio nel sangue. Attualmente, non è ancora chiaro se si tratti di remissione o guarigione, ma ci sono chiari suggerimenti che sulle forme fortemente determinate associate all’obesità si possa avere la possibilità di guarigione dalla condizione di diabete di tipo 2, interferendo con alcuni meccanismi fondamentali che regolano la malattia obesità - spiega il professore -. Questo rappresenta un elemento cruciale da integrare in un approccio più ampio, che dovrebbe comprendere un impegno crescente nell'educazione alimentare e nell'adozione di uno stile di vita attivo. Tale impegno dovrebbe diventare una componente essenziale di qualsiasi politica sanitaria a ogni livello. In questa direzione, si sta considerando la prescrivibilità dell'esercizio fisico, ossia la possibilità appunto di prescrivere l'attività fisica come si farebbe con un farmaco, riconoscendo il suo impatto positivo sulla salute”.
IRCCS Ospedale San Raffaele
Diabete di tipo 1
“Da molti anni, stiamo conducendo studi sulla sostituzione delle cellule produttrici di insulina ottenute grazie alla donazione degli organi per guarire il diabete, ottenendo ottimi risultati - afferma -. Tuttavia, va sottolineato che questa non rappresenta ancora la cura definitiva, poiché può essere effettuata solo su un numero limitato di persone con specifiche caratteristiche. Questa restrizione è dovuta alla scarsità di donatori d'organo disponibili e alla necessità di applicare l'immunosoppressione. Oggi, si sta lavorando per ottenere gli stessi risultati costruendo le cellule che producono insulina in laboratorio, partendo dalle cellule staminali. Attualmente, le cellule produttrici di insulina possono essere ricreate in laboratorio e si sta studiando come renderle potenzialmente invisibili al sistema immunitario. Ciò consentirebbe di impiantarle senza ricorrere all'immunosoppressione”. In questo contesto, il Diabetes Research Institute (DRI) è uno dei primi centri europei a condurre trial clinici utilizzando cellule ottenute da staminali, sia con, sia senza immunosoppressione, dimostrando che queste cellule sono in grado di curare la malattia nell'uomo, come indicato dai primi dati a livello mondiale. “Con cauto ottimismo - conclude Piemonti - guardiamo verso il futuro. Ci sono prove precliniche molto solide e cominciano a esserci le prime evidenze cliniche che queste idee possano davvero cambiare la storia della malattia, cosa che dobbiamo perseguire a 360° con sforzi sempre maggiori”.
IRCCS Ospedale San Raffaele